DJI Mavic 3: la lente panoramica non sarà venduta in Europa, pesa troppo | Notizie Quadricottero

2021-11-29 11:25:19 By : Ms. Sunny Feng

DJI è fermamente impegnato a mantenere il peso del drone Mavic 3 al di sotto dei 900 grammi quando vola in Europa.

DJI Mavic 3 è disponibile per l'acquisto a partire da oggi su DJI-STORE.IT e presso altri rivenditori autorizzati.

Bello fare FPV con il Mavic 3, quasi come andare fuori strada con un'auto da corsa xD

Come ho detto nel video, se DJI è entrato in modalità FPV va bene provarlo per vedere come funziona. Ed è quello che ho fatto. Ciao!

Non c'è dubbio che DJI crede che se tutti i produttori accettano di non rilasciare droni contrassegnati, la Commissione sarà costretta a eseguire il retrofit. Che poi non sarebbe solo C1, ma dovremmo pensare anche a C5 e C6 che sono le classi Specific e che richiedono kit aggiuntivi... Quindi con il cavolo che sei nei 900 grammi. Oppure il prodotto rimane privo di accessori e privo di possibilità operative. Ma quello che non capisce è che spetta all'operatore decidere la massa al decollo: vendere un prodotto incompleto solo per costringere gli utenti a restare entro i 900 grammi di oggi, aspettando chissà magari vedremo se in 1 anno, è una cosa sbagliata.

Dubito che i produttori facciano un "cartello", anzi, sono convinto che lo faranno a chi arriva prima. La mia sensazione è che le procedure di approvazione siano ancora incomplete. Se l'organismo notificato per la certificazione è privo di procedure (impostazione della misura) e parametri (valori), l'organismo non può certificare e il fabbricante non può rendere pienamente "conforme" il prototipo da testare. Tra i possibili "dettagli" da completare, suppongo ci sia il formato delle mappe di geofencing. Andando "a naso", se la NAA non è ancora riuscita a creare una d-base interoperabile di operatori e piloti, difficilmente potrà essere pronta a distribuire le mappe, e prima di aver generato un prodotto molto più complesso (niente da vedere con il d-base di operatori e piloti), in questo caso una mappa, è impossibile, anche per l'EASA, verificare se la mappa "concepita" sia effettivamente applicabile in scenari così diversi (vedi Francia, o i rettangoli degli aeroporti italiani) ed eventualmente apportare le necessarie correzioni prima di inviarle al fabbricante e all'ente certificatore. La mia personale opinione è che per vendere DJI stia cercando di convincere i clienti che i suoi nuovi prodotti possono essere certificati ex post, e per rendere credibile/probabile questa possibilità, cerca di rispettare almeno dei parametri già ben definiti.

Gli scenari standard nazionali sono stati estesi al 2025 proprio perché gli standard per il C5 e C6 che saranno i droni con gli scenari standard europei subiranno ritardi. Gli scenari standard europeo si possono realizzare solo con C5 e C6, con gli altri droni si può fare solo pdra

Caro Maurizio, esistono già droni che hanno un DTM interno e/o mappatura delle zone, vuoi il lato hardware, il lato app o entrambi (i DJI GeoMaps sono un ottimo esempio del fatto che da questo punto di vista il lavoro è già molto Avanzate) . Quindi il problema tecnologico è risolvibile già oggi, non devi aspettare nulla. Il vero problema al momento è il dispositivo di identificazione elettronica indipendente con un segnale "pubblico", che anche l'ENAC persegue da oltre 6 anni senza riuscire a trovare una soluzione valida (e avendo anche speso soldi per appalti pubblici in tal senso) . Anche in questo caso si è vista qualche soluzione software, ma non è conforme. Il problema quindi è proprio questo, le modalità di approvazione. Come possa essere approvato a posteriori non mi è noto ed è da decenni espressamente vietato dalle leggi sul commercio a livello internazionale, quindi mi sfugge come si possa superare il problema senza immettere sul mercato un nuovo prodotto. DJI sta cercando di convincerci che il problema sta solo nel peso: ovviamente non è così, perché un drone può pesare fino a 920 grammi e restare entro gli 80 Joule e quindi essere comunque conforme a C1. Quindi il drone rimane incompleto, senza alcuna certezza di un brand ex post, con il fatto tra l'altro che non ci vuole niente per portare quei pezzi in Cina e farli spedire, magari grazie a Banggood o simili. Comunque vedremo: ormai ci siamo quasi, tra poco più di 1 anno il Transitorio sarà finito e poi ne vedremo delle belle...

Ciao Simone, in questa giornata ho scoperto che ci sono dei droni che già trasmettono ID elettronico europeo che possono essere ricevuti da Smartphone. Martedì dovrei pubblicare un video e un articolo a riguardo.

Ciao Simone. So bene che i droni hanno un DTM interno e che il problema è tecnicamente risolvibile, ma non credo sia per niente così semplice andare a prendere 27 mappe, in 27 formati diversi (da generare vettorialmente) e adattarle tutte a droni esistenti e futuri. . L'EASA ha inventato il riferimento unico per i piloti Open, che sono i geofencing integrati, che quindi dovrebbero essere sempre aggiornati, e addirittura integrare i NOTAM. Se volete divertirvi a confrontare le mappe di D-Flight con quelle degli altri NAA, vedrete che è ancora ben poco standardizzato (quindi forse non lo sappiamo, ma sono tutte pronte e vogliono stupirvi). È un po' come se avessimo un'auto semi-autonoma per girare l'Europa in un anno, ma la segnaletica stradale, ad oggi, è cambiata radicalmente da un paese all'altro, 27 volte. Sull'identificazione, tutto sommato, credo sia il minimo definire il formato e trasmettere un codice alfanumerico in chiaro in banda wifi. (Non so cosa si possa ottenere in città con lo smartphone, ma questa è un'altra storia, che riguarda la bulimia dell'uso dei cellulari, con la quale vorrebbero farci fare qualunque cosa). Oltre a vederne di belle, scoprirai anche quelle che erano solo "bugie".

Ciao Danilo. Sarebbe interessante prendere uno di quei droni e alzarlo in centro città, a una ventina di metri sopra i tetti delle case, e verificare se uno smartphone, in banda wifi, è davvero in grado di ricevere l'identificazione, anche se il drone non è in vista. I poteri legali della banda wifi nell'UE sono bassi (anche inferiori ai nostri in alcuni paesi) e ai droni non è stato concesso nulla in esclusiva, nemmeno un gruppo di canali nella banda 5 GHz). La conseguenza è che appena fuori il rumore di banda sale a livelli così alti che senza sofisticati sistemi di trasmissione (es. Ocusync), la gamma diventa ridicola.