Milano, l'azienda Goglio compie 100 anni: dai coni per i negozi di alimentari al packaging per Starbucks e Lavazza - Corriere.it

2021-11-29 11:11:11 By : Mr. Yaxuan Zhang

Oltre allo storico stabilimento di Milano, si sono aggiunti i siti produttivi da Varese all'Olanda, dagli Stati Uniti alla Cina. 1.800 dipendenti, fatturato di 352 milioni di euro nel 2020

Il fiume Olona, ​​che scorreva nel Parco Solari. I binari della cintura ferroviaria che, con la Milano-Vigevano e la linea tra Romolo e l'aeroporto Sempione, racchiudevano il quartiere. E tante industrie: dall'Ansaldo alla Bisleri. Questo era il panorama che Luigi Goglio vedeva dalle finestre della sua fabbrica nel 1921. Oggi il panorama è cambiato, ma la sua azienda, la "Goglio" è ancora lì: in via Solari 10. Lo stabilimento milanese compie 100 anni e non c'è più soli: quelli di Daverio, nel varesotto (dove l'azienda ha ora sede), di Cadorago e di Zeccone e altri in Olanda, Stati Uniti e Cina. Oggi Goglio è una multinazionale leader nella produzione di macchine e soluzioni per il confezionamento, in particolare del caffè: tra i suoi clienti annovera i principali torrefattori del mondo tra cui Lavazza e Starbucks. Ma il suo imballaggio flessibile trova impiego anche in cosmetici, detersivi e pet food. Il valore della produzione nel 2020 ha raggiunto i 352 milioni di euro.

Negli anni '20 in via Solari venivano confezionati sacchetti di carta e "coni" per la drogheria. Oggi vengono prodotte oltre 500 milioni di "valvole di degasaggio", invenzione brevettata nel 1969 e che ha cambiato le sorti dell'azienda. Come racconta Franco Goglio, 88 anni, pronipote del fondatore Carlo, che nel 1850 aveva creato la prima azienda. Franco è oggi presidente e amministratore delegato della multinazionale: la memoria storica e il suo futuro. Basta sentirlo parlare: «Per un'azienda non deve mai esserci una frontiera di miglioramento. C'è ancora molto da esplorare nel mondo del packaging. Pensiamo a quanto sta dando l'evoluzione del packaging in termini di lotta allo spreco alimentare” spiega l'amministratore delegato, cresciuto in azienda.

Una bomba da guerra ha minacciato di distruggere la fabbrica. Franco ha visto il nonno smontare il motore di un camion e ricollegare le macchine con esso. «Avevo 13 anni: dopo la scuola sono scesa in fabbrica e ho imparato a usare una macchina tedesca che stampava borse. Negli anni Cinquanta ho visto cambiare tutto con l'avvento dei primi supermercati come La Formica, in via Torino. Se prima tutto era allentato, ora il cliente si serviva da solo. E anche la mission aziendale è cambiata: prima l'obiettivo era contenere, poi è diventato conservare». E così è nata la valvola che permette ai gas emessi dal caffè di fuoriuscire, mantenendolo fresco.

Ma Goglio serve anche aziende che producono pomodori pelati, con sacchetti in polipropilene. Un ramo d'azienda che ha conquistato i mercati cinesi. La storia di famiglia continua: negli anni '60 Franco Goglio e il cugino Luigi, ingegnere, realizzano le macchine per lo stoccaggio dei prodotti. Oggi il nipote Ambrogio guida lo stabilimento di Milano. Ci sono 1.800 dipendenti in tutto il mondo. La spinta ecologica crea nuovi scenari. «Oggi lavoriamo tutti per la sostenibilità. Ma la lotta sconsiderata contro la plastica è un grosso errore. Il problema ecologico esiste ed è anche un problema di risparmio. Il packaging flessibile risponde a queste problematiche, ma non dobbiamo limitarci alle mode senza approfondire, altrimenti rischiamo un'ecologia dell'apparenza».

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