Un drone e una macchina cattura rifiuti per riportare l’attenzione sul mare: il progetto di Coop a Genova- Corriere.it

2022-06-25 06:41:48 By : Mr. Celia Wu

L’uno si installa sui pontili galleggianti di porti e marine, è attivo 24 ore su 24 e può arrivare a raccogliere fino a 100 chili di rifiuti alla volta. Funziona grazie a una grande pompa industriale ed è attivo 7 giorni su 7. Si chiama «Trash Collec’Thor» (il riferimento al potentissimo dio del tuono non è casuale), un mangiaplastica che cattura bottiglie, sacchetti, mozziconi, ma anche microplastiche dai 3 millimetri di diametro in su. L’altro, «Pixie Drone», è un esploratore, un macchinario che si muove a una velocità di 3 chilometri orari per piccole aree di laghi e porti, ha un’autonomia di sei ore e può raccogliere fino a 60 chili di rifiuti, dalla plastica all’organico, al vetro. Può anche essere telecomandato da una distanza di 500 metri ed è possibile monitorare la sua attività con una web app. I due dispositivi sono arrivati per la prima volta in Italia e sono stati messi in funzione nella Marina di Sestri Ponente a Genova grazie a Coop, che proprio con questa novità rilancia la sua campagna «Un mare di idee per le nostre acque», giunta al terzo anno . Con questa campagna, realizzata in collaborazione con il partner scientifico LifeGate e il suo programma PlasticLess, proprio a Marina Genova a Sestri Ponente tre anni fa sono stati posizionati i primi «Seabin», dei cestini cattura rifiuti. Oggi, in tutta Italia ce sono 100, di cui 46 sono stati installati grazie a Coop.

Coop porta avanti la campagna «Un mare di idee per le nostre acque» con l’installazione di due tecnologie nella Marina di Sestri Ponente in collaborazione con LifeGate

«Questo progetto ha tanti obiettivi. Il primo è occuparsi delle acque del mare, ma anche di laghi e fiumi raccogliendo plastica, microplastica e rifiuti », spiega Maura Latini, amministratrice delegata di Coop, durante la presentazione delle due nuove tecnologie per il rilancio della campagna “Un mare di idee”. «È un progetto di recupero di un malcostume, di una mancanza di senso civico e incuria che deve essere risolta. Prima di questo, però, come Coop, ci occupiamo di quello che sta a monte, creando dei prodotti e delle confezioni disegnati in modo sostenibile e pensando al loro fine vita . Lavoriamo principalmente sui nostri prodotti a marchio Coop, che corrispondono circa a 3miliardi di vendite l’anno, che entrano nelle case dei nostri soci e dei nostri clienti. Ci occupiamo di ridurre gli imballaggi fin dove è possibile per mantenerne la funzionalità , di usare meno plastica. Ma non basta, cerchiamo di trasmettere questa conoscenza ai nostri clienti perchè quel materiale, una volta utilizzato non venga disperso ma vada conferito nel circuito di recupero corretto. Scegliendo bene, anche i consumatori possono influenzare l’industria , ma forse non ne sono pienamente consapevoli».

Trash Collec’Thor e Pixie Drone installati a Genova

«Trash Collec’Thor» e «Pixie Drone» sono una prima italiana. Prima d’ora erano disponibili solo in Francia, Grecia, Canada e Usa . Per riuscire a trovare i macchinari più adatti, LifeGate ha portato avanti una ricerca di tre anni. «L’obiettivo di LifeGate “Plasticless” è quello di tenere alta l’attenzione di cittadini, aziende e istituzioni su un problema che è diventato fuori controllo nel tempo, che è quello della plastica nelle nostre acque, dei mari dei laghi e dei fiumi», spiega Simone Molteni, direttore scientifico di LifeGate . «Installiamo dispositivi — ad oggi ne abbiamo più di cento in tutta Italia questi ultimi sono una prima italiana — ma cerchiamo anche di sensibilizzare aziende, cittadini e istituzioni. Questo progetto è importante, ma è chiaro che da solo non potrà risolvere il problema dell’inquinamento delle acque. Quello che possiamo fare però è cercare di convincere tutti dell’importanza di disegnare prodotti diversi e di gestirne meglio il fine vita ». I dispositivi fino ad oggi hanno raccolto tonnellate e tonnellate di plastica. «Questi dispositivi, che tolgono 3-4-5 tonnellate di plastiche e microplastiche all’anno dall’acqua, servono a questo: a mostrare alla gente che c’è qualcuno che si sforza di tenere pulite le acque», aggiunge Molteni. I rifiuti raccolti finora, nei tre anni di campagna sono sempre gli stessi: «Quello che troviamo dappertutto sono cicche di sigaretta, bottiglie di plastica, cotton fioc, palline di polistirolo. E soprattutto microplastiche e microfibre», continua.

«È un progetto nato qui a Genova nel 2019 dove, assieme a Coop Liguria, abbiamo sperimentato per la prima volta quella che allora era una tecnologia nuova, il “Seabin” che raccoglieva la plastica in mare», continua Latini. «È un progetto aperto: è Coop che raccoglie rifiuti assieme alle marine dei vari luoghi dove il Seabin viene posizionato in acqua — ne abbiamo già 46 in tutta Italia —, ma è aperto anche ad altre imprese» Ogni tecnologia installata o posizionata diventa anche un modo per coinvolgere il tessuto sociale: «Ogni cestino messo in acqua ha bisogno di qualcuno che se ne faccia carico, lo mantenga, lo svuoti. E questo ha un valore non solo simbolico, ma anche pratico, di partecipazione », aggiunge l’ad di Coop. «Lo spirito è di lavorare tutti assieme perchè la sfida ambientale non si può risolvere da soli. Solo una consapevolezza e una volontà collettiva possono portare risultati. E questo progetto, nato a Genova nel 2019 e tornato a Genova nel 2022 con due nuove tecnologie molto importanti è la dimostrazione che insieme possiamo fare molto». La Liguria ha fatto da apripista: «In Liguria sono già state raccolte oltre 10 tonnellate di rifiuti, pari al peso di quasi 700 mila bottigliette da mezzo litro », spiega Roberto Pittalis, presiente di Coop Liguria. «La nostra regione ha fatto da apripista al progetto nazionale e siamo contenti che i primi due “Trash Collec’Thor”e “Pixie Drone” siano installati proprio a Genova».

Il «Trash Collec’Thor» rispetto al «Seabin» è più capiente e facilita lo svuotamento grazie al sistema a carrucola . Se il primo riesce a raccogliere fino a 100kg di rifiuti per volta, il secondo deve essere svuotato più spesso, con una capienza di 20kg prima di dover essere svuotato. Entrambi riescono a raccogliere anche le microplastiche attraverso un sistema di risucchio e di correnti, mentre il Pixie Drone va a catturare i rifiuti che rimangono galleggianti perchè non vengono portati dalle correnti verso il collettore. La ricerca è durata tre anni. «La difficoltà maggiore è stata trovare macchinari che fossero sufficientemente resistenti per poter stare nell’acqua salata 24ore su 24, 7 giorni su 7, e per sopportare ogni tipo di intemperie » aggiunge Molteni. «Dall’altra parte che fossero abbastanza facili da svuotare, dal momento che queste tecnologie devono essere gestite. Quindi se non è facile per la marina portare avanti la manutenzione, queste rischiano di perdere la loro efficacia. Perchè la tecnologia ci aiuta, ma l’uomo deve intervenire sempre».