Il reportage, corredato da foto, sui profili social di Lila (Ama Workshop Ideas). Gli operatori dell'azienda municipale non sono riusciti a risalire alla provenienza. Proteste anche per i cassonetti che si ribaltano e rallentano la raccolta

Tamponi rapidi in farmacia (LaPresse)

Resti di tamponi antigenici tra i sacchi dei rifiuti sparsi tra i cassonetti in contrada Pigneto. Il reportage, documentato da un'immagine che mostra la mini discarica accanto ai secchioni sulla tangenziale della Casilina, è apparso nei giorni scorsi sui profili social di Lila (Ama Officina Idee Officina) che raccolgono notizie dai territori degli operatori comunali.

Gli operatori non sono riusciti a risalire all'origine dei test rinvenuti sul terreno, materiali speciali che, per evitare il rischio di contaminazione biologica, dovrebbero seguire una specifica procedura di smaltimento, diversa da quella prevista per i rifiuti solidi urbani. Il fatto che il numero di pezzi conferiti impropriamente fosse cospicuo rende improbabile che fossero del tipo ora disponibile anche nei supermercati per esami di bricolage casalingo. Il dubbio, sul quale però al momento non ci sono conferme, è che i tamponi possano provenire da alcune delle tante farmacie della zona.

«I contenitori hanno un codice a barre - obietta un internauta su Twitter -. Impossibile non tornare a chi li ha buttati nel cassonetto, se non lo fai è perché non lo vuoi fare”. La scoperta non ha sorpreso troppo i netturbini, abituati a trovarne: "Bombole di gas, amianto, infusi... - rivelano da Lila - Il problema con cui siamo alle prese è che i bidoni non possono essere lasciati aperti e incustoditi".

Un altro problema che denunciano da tempo è il fenomeno sempre più frequente dei cassonetti ribaltati: «Poiché sono molto pesanti e non idonei alla circolazione su strada, una squadra con un servizio di gru deve intervenire a costi molto elevati per sollevarli. Lo stesso vale se il ribaltamento avviene all'interno del camion, il quale deve saltare il giro di raccolta e ritornare al deposito per l'intervento. Il sistema robotico deve essere ultra efficiente, a patto che un perno sia fissato in modo errato o una macchina non perfettamente registrata e la scatola venga rilasciata: oltre a danneggiarsi, produce ripercussioni sulla catena e incide sui costi, per ogni giro che salta 500 euro sono persi. ".

Intanto, sulle "anomalie radiometriche" rilevate nei giorni scorsi sui rifiuti urbani dell'ospedale Sant'Andrea (non su quelli speciali che seguono un altro iter e il cui smaltimento è affidato a società private) ieri il presidente dem del XV Comune, Daniele Torquati, ha chiarito: "Durante l'incontro con Ama e i vertici dell'ospedale è stato stabilito che nelle prossime ore sarà verificata la tipologia di rifiuti urbani che ha causato l'innalzamento dei livelli di tutela tanto da non viene accettato dai rilevatori di impianto”.

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