Il futuro di Terlizzi visto da Michelangelo De Palma - TerlizziLive.it

2022-10-02 10:56:06 By : Ms. Alina Xie

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Quando ancora non è stato definito il perimetro delle coalizioni che parteciperanno alle prossime elezioni amministrative c'è chi traccia il bilancio del quinquennio appena trascorso e guarda al futuro con il desiderio di giocare un ruolo politico da protagonista. È il caso del movimento politico "La Corrente" e del suo coordinatore Michelangelo De Palma al quale abbiamo sottoposto alcune domande. 

A breve si andrà alle elezioni dopo un decennio di amministrazione di centrodestra. Quale è la fotografia che traccia della città?

Dieci anni di amministrazione Gemmato hanno messo in ginocchio la nostra comunità. All’assoluta mancanza di visione, si è associata una incapacità amministrativa ed organizzativa che ha fatto indietreggiare Terlizzi nel contesto della città metropolitana di Bari. Basta fare una passeggiata nei comuni vicini a noi per rendersi conto del gap esistente. L’amministrazione comunale è isolata e a dire il vero un po’ triste, distante dai cittadini e sorda alle esigenze della collettività.  Il bilancio demografico a Terlizzi è negativo: negli ultimi dieci anni sono diminuite le nascite e centinaia di terlizzesi hanno deciso di emigrare, anche verso le città limitrofe. È aumentato il divario sociale, sono cresciuti in numero i nostri concittadini senza lavoro e con difficoltà economiche anche a causa della crisi pandemica. Anche a fronte di questa situazione l’amministrazione ha continuato a non dotarsi di un assessorato alle politiche sociali, disinvestendo risorse importanti nel settore del welfare e non cogliendo le opportunità della pianificazione territoriale. Le famiglie sono lasciate sole ad affrontare aspetti decisivi nei processi di crescita dei nostri figli, i giovani cittadini di Terlizzi. Non esistono servizi e spazi adeguati per l’infanzia e l’adolescenza, luoghi di aggregazione e socialità dove favorire appartenenza alla comunità e senso civico.  Il nostro paese continua a non valorizzare adeguatamente le sue vocazioni e le sue risorse. La politica non ha accompagnato le trasformazioni che hanno interessato, ad esempio, il comparto della floricoltura e del florovivaismo, lasciando soli i nostri floricultori ad affrontare nuovi scenari di mercato e i crescenti costi di produzione. Credo di non aver mai sentito parlare l’Assessore all’agricoltura.

 L’intraprendenza degli imprenditori e dei commercianti di Terlizzi è mortificata dall’assenza di una strategia pubblica di supporto ai settori produttivi e commerciali. Anno dopo anno chiudono le attività commerciali del centro cittadino, impoverendo il tessuto urbano e svalutando il patrimonio immobiliare. Al contrario si è favorita l’apertura di un grande ipermercato su un terreno pubblico svenduto: un atto politico ostile al piccolo commercio cittadino. La qualità urbana è bassa: gli spazi pubblici sono maltenuti, così come il verde urbano. Le manutenzioni non sono programmate e non a caso sono utilizzate in questa fase come strumento di propaganda pre-elettorale. Costruire ovunque si possa senza dotare il territorio delle opere di urbanizzazione è un calcio in faccia all’esigenza di valorizzare il patrimonio immobiliare esistente in linea con il bisogno politiche di consumo di suolo zero, una mancia miope per i bisogni insediativi delle famiglie. Nessuna idea è stata messa in campo sulla mobilità cittadina: le auto congestionano le zone centrali del paese, non ci sono parcheggi adeguati e opportunità di mobilità sostenibile per pedoni e ciclisti. La cultura continua ad essere poco considerata. Associazioni, collettivi, artisti, operatori culturali sono ritenuti figli di un dio minore, stimati fuori dai confini comunali, ma costretti a fare i salti mortali per prestare il loro servizio alla comunità e lavorare in città.

Tenere il municipio in piazza chiuso vuol dire fregarsene di ascoltare la voce del paese, costringere i cittadini, gli imprenditori, le associazioni a prendere la macchina per interfacciarsi con gli uffici è assurdo per un comune come il nostro. Quello che oggi funziona a Terlizzi è frutto dell’ingegno dei terlizzesi, non certo merito dell’insipienza politica e amministrativa di Gemmato e dei suoi. A Terlizzi le cose belle accadono ma potremmo dire, nonostante la politica.

Come vi comporterete in vista delle prossime amministrative?

La Corrente è in campo per costruire un’alternativa di governo per Terlizzi. Il centro-destra è allo sbando, privo di una leadership credibile e in crisi di consenso, vittima di ricatti interni che hanno caratterizzato l’immobilismo dell’amministrazione Gemmato. Ma non dobbiamo dare nulla per scontato, sarebbe un errore simile a quelli commessi nel passato. Per questo, stiamo lavorando alla costruzione di una proposta plurale, ampia e maggioritaria di coalizione che con spirito di servizio metta a disposizione della nostra città competenze e soluzioni per il cambiamento. Alla classe dirigente del centro sinistra, partiti e movimenti, chiediamo da tempo responsabilità e unità. Vanno messi da parte personalismi, rancori del passato, fughe in avanti e progetti divisivi e pertanto deboli. Soprattutto ci facciamo interpreti di una generazione che vuole rompere con vecchi schemi e liturgie, che vuole far entrare aria nuova a Palazzo di Città. Dobbiamo abbassare il ponte levatoio per superare il fossato costruito da Gemmato attorno al suo principato. Dobbiamo favorire un’invasione di campo da parte dei cittadini. Dobbiamo far uscire la nostra comunità dall’isolamento, creare rapporti con gli altri comuni, riscoprire un ruolo alla scala metropolitana, avere buone e fruttuose relazioni nell’interesse della cittadinanza con la Regione Puglia, competere efficacemente e con progetti condivisi nei tanti bandi pubblici, anche del PNRR, cui le Pubbliche Amministrazioni possono partecipare. Il compito di chi vuole candidarsi a governare la città non è parlare non di se stessi, di chi vuole fare il Sindaco o l’assessore; il nostro compito è mettere al centro i bisogni ed i desideri dei cittadini e delle cittadine di Terlizzi, i problemi reali che chi vive e lavora a Terlizzi vuole vedere affrontati e risolti. Questo fa una classe dirigente credibile.

Quale sarà il contributo della Corrente nel processo politico ed elettorale?

Il nostro movimento in questi anni si è cimentato in una opposizione netta e chiara all’amministrazione Gemmato. Siamo pronti per mettere a valore le tante esperienze e competenze che ci caratterizzano. In questi cinque anni di vita aggregare un numero crescente di tesserati ed attivisti, tenere aperta una sede, offrire servizi ai cittadini attraverso lo sportello di cittadinanza, partecipare alle mobilitazioni locali è stata una esperienza personale e collettiva molto bella. Siamo cresciuti come gruppo e nella nostra azione politica abbiamo sempre messo in campo proposte alternative o migliorative alla minestra riscaldata che l’Amministrazione Gemmato ha propinano alla città.Le tante battaglie che con il Consigliere Giuseppe Volpe abbiamo portato avanti in consiglio comunale in questi anni ora devono trovare una risposta e trasformarsi in azione concreta.  Ad esempio, Terlizzi è comune ‘plastic free’ da 3 anni, su nostra proposta è stata votata una delibera all’unanimità dal Consiglio Comunale, Gemmato e i suoi se ne sono scordati così presi a fare affari sottosoglia sulla testa della città. Così per la manutenzione delle scuole colabrodo di Terlizzi, per il teatro ancora chiuso, per il palazzo di città deturpato e sottratto ai terlizzesi. Abbiamo fatto una buona palestra: oggi siamo pronti. Daremo il nostro contributo politico ed elettorale per porre nell’agenda amministrativa temi e metodi che restituiscano dignità alla città.

Quali sono le principali proposte de La Corrente per il futuro di Terlizzi?

Vogliamo costruire una strategia pubblica di sostegno al settore floricolo e vivaistico, e più in generale agricolo, attraverso la nascita di una ‘Cittadella dell’Agricoltura” a partire dal recupero di Villa De Gemmis e di altri spazi pubblici in sottoutilizzo, uno spazio di ricerca, sviluppo, formazione e fruizione intorno ai fiori e alle piante e al vasto indotto ad essi connesso, come elementi identitari della nostra comunità. Vogliamo costruire una cooperativa per la produzione di energia da fonti rinnovabili per abbattere i costi energetici che pesano sui nostri floro-vivaisti. Altro che centrali a biomasse sulla Traiana, totalmente scollegate da filiere locali. Vogliamo programmare una kermesse di importanza regionale sul fiore, un evento innovativo che possa essere di richiamo per visitatori e turisti, dentro una strategia di marketing territoriale e di marchio collettivo. Vogliamo migliorare la gestione del mercato dei fiori, per uno spazio non solo commerciale che lavori tutti i giorni, a tutte le ore, e tutto l’anno. Vogliamo riaprire il Teatro Millico favorendo una gestione trasparente, sostenibile, aperta ed innovativa. Vogliamo fare del nuovo teatro uno strumento di crescita culturale, sociale ed economica della città, mettendolo in rete con le esperienze culturali ed artistiche che già animano Terlizzi, spesso nell’indifferenza della politica locale.  Daremo dignità ai lavoratori agricoli stagionali che costituiscono un importante risorsa per i nostri settori produttivi, voltarsi dall’altra parte ogni Ottobre è indecoroso ed offensivo.

Restituiremo ai cittadini di Terlizzi il senso della serenità e della sicurezza (Gemmato ci ha fatto dono di una grossa quantità di pali totalmente inutili per monitorare quello che accade in città). Metteremo grande impegno nel riorganizzare la macchina amministrativa dotando la struttura di funzioni al passo con il nuovo ruolo che i Comuni hanno oggi. Amministrazione e macchina amministrativa devono con trasparenza e certezza dei tempi divenire acceleratori dei processi virtuosi e argine alle clientele. Creeremo un assessorato alle politiche sociali che fornisca soluzioni concrete ai cittadini in condizioni di difficoltà della nostra comunità e che abbia per primo il compito di mettere in rete e dare strumenti alle tante esperienze e realtà associative e volontaristiche che già oggi sopperiscono alla inadeguatezza delle politiche pubbliche del settore.

Da coordinatore di un gruppo politico giovane cosa vorrebbe dire ai giovani?

Una delle più belle sfide è riattivare la mia generazione nel restituire al bene comune della nostra città le competenze, le esperienze e il saper fare che ci caratterizza. Tempo fa ho avuto la fortuna di poter scegliere di tornare quì dopo aver studiato e lavorato all’estero. Lo ho fatto perché Terlizzi è il posto più bello del mondo per me, vorrei che le mie figlie la pensino così tra qualche anno e se ciò accadrà vorrà dire che avremo fatto tutte e tutti una giusta battaglia. Cimentiamoci in politica, incidiamo nei processi, solo così non avremo rimorsi e rimpianti.

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