Frigo spento e auto ferma, un mese senza consumi. «È la nostra eco-sfida»- Corriere.it

2021-12-30 15:37:08 By : Ms. Abigail Li

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Chiara Ratti e Francesca Fariello per trenta giorni hanno evitato di usare acqua calda, luce e auto. «Volevamo solo dare una mano e cambiare le nostre abitudini ci ha fatto stare bene»

Se le grandi rivoluzioni incominciano dai piccoli passi la presenza di un pannello solare su un balcone di Annone di Brianza , 2.322 abitanti in provincia di Lecco incluse Chiara e Francesca, di questi tempi è un atto dirompente. Chiara Ratti, 35 anni, è di Erba. Francesca Fariello, 33, di Latina . Sono le fondatrici di Cibo Supersonico, un progetto di cucina itinerante a base vegetale che considera l’alimentazione come strumento di conoscenza di sé: chef a domicilio , con una dolcissima mousse di consapevolezza servita a fine pasto. Dal loro amore (si sono unite civilmente l’anno scorso), e per amore (del Pianeta), è nato un personalissimo esperimento di sostenibilità ambientale che si concluderà mercoledì dopo un mese a impatto zero. Prima di cambiare il mondo, insomma, hanno provato a cambiare il loro, di mondo.

E come è andata, ragazze? «Un’idea nata tra di noi durante il lockdown, Franci cosa ne dici se proviamo a risparmiare - racconta Chiara, che della coppia è la social media manager - è diventata un seme da gettare sui social , per vedere se attecchisce. Avevamo letto il libro di Paola Maugeri, che anni fa aveva tentato qualcosa di simile. Le risorse del Pianeta si stanno esaurendo: quante volte lo abbiamo letto o ce lo siamo sentite dire? Okay, basta chiacchiere : nel nostro piccolo abbiamo provato a dare una mano. E ci è piaciuto, ci ha fatto stare bene». Una giornata ecosostenibile , è bene saperlo, comincia con la doccia fredda. Il frigorifero è stato sbrinato, la lavatrice messa su off, lo scaldabagno spento. Per trenta giorni, il contatore non ha girato . «Cambiano automaticamente orari e abitudini: si va a letto prima la sera, ci si sveglia prima la mattina, seguendo la luce naturale», prosegue Chiara. «Posso garantire - sottolinea Francesca, chef laziale trasferita prima a Milano e poi in Brianza - che senza il ronzio del frigo nelle orecchie si dorme benissimo! Per un mese tutto l’equilibrio della giornata è stato spostato sul mattino : la spesa di prodotti biologici a chilometro zero nell’azienda agricola accanto a casa, solo quelli necessari, senza accumuli né sprechi, ogni due o tre giorni; tutte le lavorazioni della cucina, la produzione di candele con lo stoppino di cotone: abbiamo fuso gli avanzi aggiungendo cera di soia , molto meno impattante. E consumato cereali solo sfusi, conservati in barattoli di vetro. Le lenzuola, poi, le abbiamo lavate a mano con sapone biodegradabile: i detersivi tradizionali inquinano pazzescamente».

Un mese di acquisti ponderati e necessari, insomma, un esercizio di sottrazione in un mondo occidentale di benessere , vivendo l’esperienza come un gioco stuzzicante e non una rinuncia continua. Inclusa l’automobile ferma in cortile: «Perché sono proprio i trasporti, le macchine in circolazione nelle città spesso con il solo conducente a bordo, insieme alle fabbriche, a incidere sulla qualità dell’aria che respiriamo». Alla manifestazione milanese sul clima del primo ottobre scorso, guidata da Greta Thunberg , Chiara e Francesca sono andate coerentemente con i mezzi: a piedi fino alla stazione di Oggiono all’andata, sfruttando il passaggio di un compaesano al ritorno. «In un luogo piuttosto chiuso come Annone, in cui il nostro matrimonio è ancora guardato con sospetto , l’iniziativa di ecosostenibilità ha invece creato un circolo virtuoso di curiosità, offerte di aiuto, solidarietà». Certo un mese senza auto, riscaldamento, acqua calda e elettricità bisogna poterselo permettere. Con dei figli, per esempio, sarebbe stato tutto più difficile. «È vero, però anche con i bambini si può cominciare dai gesti semplici : una serata trascorsa a fare le ombre cinesi sul muro anziché a guardare un film in streaming (se avete un pannello solare che ricarica i vostri devices potete tentare uno streaming low impact, ndr ) e poi la conoscenza che passa attraverso il cibo non ha età», risponde Francesca. Nessuno, in questo appartamentino su due piani che profuma di incenso e pensieri positivi, pretende di impartire lezioni di comportamento all’umanità . I social, il blog, i podcast delle protagoniste dell’avventura e questo articolo vorrebbero servire come suggerimento, senza mettersi in cattedra. Un consiglio amichevole, ecco, che chi vuole cogliere, coglierà. «Il nostro amore, la mia diagnosi di tumore al seno qualche mese dopo che ci eravamo messe insieme, Chiara che accetta me e la mia malattia, il percorso di guarigione e questo pezzettino di vita dandoci nuove regole: tutto quello che ci è successo - spiega Chiara - aveva urgente bisogno di essere condiviso. Sui social non parliamo di ricette, infatti. Comunichiamo, piuttosto, come si possa trovare un equilibrio con accorgimenti minimi, senza stravolgere la propria esistenza o, se proprio si vuole farlo, procedendo a piccoli passi . Possibilmente accompagnati da un grande senso di stupore e meraviglia». L’arrivo del pannello solare , installato sul balcone grazie alla collaborazione con la Newpv srl, start up di Parma trovata lanciando un appello su Instagram, architrave di tutto l’esperimento, è stato il giorno zero di questa esperienza a termine, che diventerà un libro per Rizzoli. Chiara e Francesca hanno imparato a calcolare i watt (il loro pannello è da 400 w), a capire cosa consuma quanto e l’enormità della nostra dipendenza dall’energia elettrica ma anche dal clima e dal sole, perché quando era nuvoloso - paradossalmente - si sono ridotte le telefonate (il cellulare si ricaricava meno). «L’idea non è rinunciare, lo scopo è fare le cose con più criterio, rendendosi conto di cosa è davvero indispensabile e cosa invece superfluo». Dalla voglia di sostenibilità di Chiara e Francesca, oltre a un nuovo stile di vita («Stiamo pensando di comprare il pannello solare»), nel frattempo è nato qualche sorso di ossigeno in più: «Grazie alle donazioni dei follower , abbiamo acquistato alberi da piantare. Così abbiamo ottenuto un impatto addirittura sotto zero. In questo ci ha aiutate Piantumazione Selvaggia, un’associazione di volontari che opera nella provincia di Brescia, una delle più inquinate d’Europa, occupandosi di piantare arbusti e piante in accordo con i Comuni. Al dodicesimo giorno del nostro esperimento eravamo già a 30-40 alberi, oltre la metà a 160. Alla fine siamo arrivate a quota duecento . Il 24 ottobre, a Poncarale, ci sarà un evento durante il quale piantumeremo tutti i nuovi alberi». Ogni giorno dell’ultimo mese, Chiara e Francesca hanno risparmiato (almeno) 2 kg di Co2 grazie all’energia pulita del pannello, alla loro buona volontà, alla luce interiore di chi, oltre a consumare, si preoccupa di restituire. Poco, pochissimo. Ma pur sempre qualcosa. «Non fate come noi, fate meglio di noi - dicono le ragazze ecosostenibili -, siamo piene di difetti, ben vengano idee migliori». Il cambiamento, prima ancora che dai governi, passa dalle scelte individuali. Minuscole, però ormai indispensabili.

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