Elezioni, le risposte dei candidati sindaco su raccolta dei rifiuti e rapporti con Iren - la Repubblica

2022-10-02 10:58:46 By : Ms. Yanqin Zeng

Raccolta differenziata e rapporti del socio Comune con l'azienda Iren. Carenze riscontrate nel servizio e migliorie apportabili anche dal punto di vista tariffario.

Le risposte dei dodici candidati sindaco a Parma alle elezioni del 12 giugno.

"A nostro parere bisognerà dividere la raccolta dallo smaltimento, poiché vi è un conflitto di interessi fra i due tipi di servizio: per chi li raccoglie il conferimento all'inceneritore è un costo, mentre per chi li smaltisce è un profitto. Bisognerà poi migliorare la raccolta differenziata adottando una migliore frequenza nel ritiro ed orari più congeniali alle attività commerciali. Può essere utile lremiare la produzione di “differenziata”, mediante sconti proporzionali alla quantità di materia prima-seconda prodotta dagli utenti, secondo il principio che più si recupera e più si avranno sconti (esempio: macchine mangia bottiglie di plastica, sistemi premiali per i comportamenti virtuosi). Potrebbe essere opportuno anche verificare se esistono modalità di raccolta differenziata dei rifiuti che creino meno disagi ai cittadini, per esempio integrando i contenitori di rifiuti urbani con contenitori differenziati (carta, plastica, vetro, residuo) gratuiti per chi è in regola con il pagamento della Ta.Ri. ed installare cassonetti in punti strategici ed in zone attualmente degradate. È necessario, inoltre, che vengano resi pubblici, trasparenti e facilmente leggibili i dati della raccolta differenziata, puntando sul fatto che la riduzione dei rifiuti deve essere il primo obiettivo e non l'aumento della percentuale di differenziata in sé. È poi fondamentale gestire, tramite un apposito ufficio comunale, gli eventuali disservizi di IREN, in modo da garantire ai cittadini la veloce soluzione dei problemi, riappropriandosi del ruolo di controllo civico del servizio oggi delegato acriticamente ad Atersir. Quanto alle tariffe, bisogna applicare tariffe uguali per tutti, senza esenzioni anacronistiche e senza fare differenza fra privati cittadini ed imprese, fatta eccezione per le attività che producono rifiuti tossici o pericolosi. Inoltre, si tratta di rivedere il criterio di assimilazione ai rifiuti urbani di quei rifiuti speciali che potrebbero invece diventare risorse come materie prime-seconde. Senza contare che si potrebbe valutare la creazione di una centrale di biometano che, attraverso il trattamento intelligente della frazione umida conferita dai cittadini, possa produrre energia non inquinante consentendo una drastica riduzione della Ta.Ri".

"Le poco strategiche cessioni di quote di partecipazione del comune di Parma in Iren hanno indebolito il peso e l'influenza della città nelle scelte strategiche privandone anche di importanti dividendi (Reggio Emilia detiene il doppio di azioni della Multiutility ed incassa un dividendo doppio). Oggi la gestione e la raccolta dei rifiuti presentano delle evidenti lacune con pesanti ricadute sul decoro urbano. Il termovalorizzatore oggi brucia in gran parte rifiuti di altre città. Giusto proseguire sulla raccolta differenziata ma rivedere il sistema di raccolta soprattutto nel centro storico. Inoltre una alta percentuale di plastica raccolta finisce nell'inceneritore. Il nuovo impianto di riciclo del polo ambientale integrato andrà monitorato. Bisognerà prevedere i cosiddetti bidoni intelligenti diffusi, pensare all'utilizzo di cassonetti interrati a tariffazione puntuale e comunque monitorare e rendere più efficiente il servizio di raccolta oggi gestito per conto di Iren da alcune cooperative. La tariffazione, a fronte degli oneri richiesti ai cittadini, è troppo alta e andrebbe ridotta soprattutto per le attività ed esercizi commerciali, oggi in difficoltà, per quelli in aree più degradate e per le famiglie più fragili e svantaggiate: ribassi strutturali non semplici dilazioni o bonus una tantum. Altre proposte: iva ridotta al 10% esposta in fattura (detraibile) ed utilizzare i dividendi Iren per abbattere la tassa o migliorare il servizio".

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"Il rapporto del Comune con Iren è un nodo centrale: acqua, energia e rifiuti sono tematiche decisive nell’immediato futuro. Innanzitutto, è necessario riprendere in mano pubblica la gestione idrica, abbandonando la logica di mercato, dando finalmente attuazione al referendum del 2011 rimasto disatteso su tutto il territorio nazionale, a parte qualche lodevole eccezione. Solo una gestione pubblica è in grado di ridurre gli sprechi e assicurare a tutti l’accesso a una risorsa che si appresta a diventare scarsa. Similmente, dobbiamo pensare a una forte strategia pubblica nella gestione di energia e rifiuti. Per quanto riguarda l’energia, occorre puntare su forme di produzione energetica decentralizzata e rinnovabile, per cui proponiamo l’istituzione a livello comunale del facilitatore di comunità energetiche, a disposizione di tutti i cittadini per le questioni giuridiche e tecniche. Anche per quanto riguarda la gestione dei rifiuti è la mano pubblica a dover indicare la strada. La tariffazione puntuale non ha avuto gli effetti promessi: nonostante fosse salutata dall'amministrazione attuale come il sistema più efficiente per ridurre la produzione di rifiuti, ha in realtà soltanto apparentemente aumentato la quota di rifiuti cosiddetti differenziati, il cui destino però dipende dall'efficienza e disponibilità degli impianti di riciclo, tutti a gestione privata. La quota totale di rifiuti per abitante, poi, è rimasta invariata, se non leggermente aumentata negli ultimi anni. Allo stesso tempo, il costo delle inefficienze del sistema (cioè la possibilità di ridurre il rifiuto non differenziato) si basa sulla “buona volontà” di privati e cittadini, e sulla loro conoscenza del sistema di raccolta rifiuti (la richiesta del bidoncino e il computo del numero massimo di vuotature). Il ritorno alla gestione pubblica della raccolta e smaltimento di rifiuti permetterebbe di realizzare davvero un sistema di economia circolare, dove il primo impegno sarebbe la riduzione dei rifiuti prodotti (incentivando le possibilità di riuso e i sistemi con vuoto a rendere), seguita dal riutilizzo in loco delle materie prime seconde prodotte, tramite accordi tra le imprese del territorio e i servizi comunali con le industrie di riciclo".

"Nei confronti di Iren, che per altro non manca certo di professionalità, bisogna aprire un tavolo generale dalla parte dei cittadini su burocrazia, tariffe, teleriscaldamento, pulizia urbana e criteri di raccolta rifiuti.  Purtroppo il Comune, vendendo le proprie azioni, ha fortemente indebolito la propria forza negoziale nei confronti di questa multiutility. In particolare per i rifiuti vanno rivisti i criteri di raccolta approfondendo le condizioni di ogni quartiere e del centro aventi esigenze diverse. Vorrei cominciare a sperimentare modalità alternative di raccolta per migliorare il decoro urbano e magari abbassare le tariffe e qui chiederei anche il contributo di competenze della nostra università. Poi occorre un monitoraggio più attento da parte del Comune sulle prestazioni di servizio da parte di Iren". 

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"L’esposizione e i bidoni, così come i bruttissimi container messi in giro per il centro, ad esempio in via Verdi, sono modi non solo superati ma che portano degrado a una città bella come Parma. E direi che non se ne sente il bisogno. Ormai tantissime realtà italiane e quasi tutte le europee hanno metodi di raccolta diversi, quasi tutti a scomparsa, che potrebbero regalare nuovi spazi, sicuramente decoro, e quindi attrattività alla nostra città. Vediamo come tante famiglie costrette a tenersi la differenziata in casa per giorni, abbiano bisogno di un’alternativa al porta a porta. Va ricordato poi come sia strettamente connesso il degrado alla delinquenza e alla mancanza di decoro, fattori che hanno portato in questi anni alla chiusura di molte attività commerciali. Inoltre, come dicevo, l’eliminazione di spazi oggi occupati da bidoni e cassonetti possono essere recuperati per luoghi di socialità e ampliamento degli esercizi commerciali. Mi appare evidente dagli incontri fatti con i commercianti che le attività di bar e ristorazione abbiano poi bisogno di un servizio più flessibile e rispondente alle loro esigenze. Il decoro e la pulizia della città sono una priorità e l’adeguamento del servizio alle esigenze della comunità è una questione fondamentale".

"Le tariffe, se inserite in un contesto orientato al miglioramento del benessere del cittadino, possono essere interpretate come parte di un servizio più sinergico che non al solo smistamento dei rifiuti e al loro smaltimento. La crisi energetica che viviamo, come conseguenza di una mancata indipendenza energetica italiana e dell’attuale situazione geopolitica, può essere di ispirazione per canalizzare la raccolta differenziata verso nuove forme di sostentamento energetico. Il progetto per l’impianto Iren alle porte di Reggio Emilia, sbloccato dal Tar di Parma nel settembre 2020, prevede l’accettazione, almeno su carta, della totalità del rifiuto organico delle città di Parma e Reggio Emilia. Questo impianto, che sarà in grado di ricevere circa 100.000 tonnellate di rifiuto organico urbano, restituirà circa 53.000 tonnellate di compostaggio e nove milioni di metri cubi di biometano che sarà possibile immettere in rete. Tuttavia, essendo Parma la quota di partecipazione minore in Iren, la domanda sorge spontanea: quanto costerà realmente tale immissione in rete alla città? Certamente, per una città come Parma, la soluzione migliore sarebbe puntare alla realizzazione di siti di proprietà comunale, come il progetto di Montechiarugolo, che prevede a fronte di una spesa su carta di circa dieci milioni (ammortizzabile secondo la previsione in pochi anni) per un sito da affiancare al nuovo impianto di depurazione, ove far confluire acque reflue e liquami agricoli e zootecnici, così come materiale organico di scarto di varia natura. Questo genere di progetti possono, in previsione, rappresentare il vero miglioramento di un comune, al di fuori dei progetti realizzati tramite partecipate come Iren. Il biometano è una delle risorse energetiche che vanno sfruttate, essendo un metano creato artificialmente e non proveniente da fonti fossili. La materia organica viene digerita anaerobicamente, ovvero senza ossigeno. I rifiuti si degradano in parte solida (il compost) e producono gas, che viene a quel punto incanalato nell’impianto. Il gas ottenuto viene raffinato rimuovendo CO2, trasformandosi in metano, che può essere utilizzato per ogni applicazione che oggi già conosciamo. Il territorio di Parma produce una grandissima quantità di scarti agricoli e reflui zootecnici, stimati in circa 150.000 tonnellate di liquame. Un impianto come il suddetto può gestirne circa 16.000, ottenendo qualche milione di metri cubi di metano, oltre che fertilizzante. Realizzare impianti del genere di proprietà comunale costituirebbe il vero ammortizzatore sociale su qualsiasi genere di tariffa, togliendo potere alle partecipate e restituendo valore al Comune, e quindi allo Stato. La privatizzazione è uno dei processi alla base della distruzione del tessuto economico italiano, perpetrato da fin troppi anni, lasciando lo Stato e i suoi cittadini sempre più poveri. Restituire potere allo Stato, in particolar modo producendo forme energetiche a chilometro zero, è alla base del pensiero 3V e senza dubbio la migliore soluzione sia verso il benessere del cittadino sia verso il drastico aumento delle bollette e l’imminente crisi energetica sempre più tangibile, evidente e spaventosa".

Uniti Vince Parma - Pd-Effetto Parma-Italia Viva-Partito Socialista-Articolo Uno-Onda-Coraggiosa e Sinistra Italiana

"La raccolta differenziata è fondamentale e Parma ha raggiunto risultati quantitativi di grande importanza. I servizi, a livello qualitativo, possono sempre migliorare e sarà una delle mie priorità concordare nuove forme di coordinamento con Iren sui tempi e i modi della raccolta nelle diverse aree della città, promuovendo la realizzazione di appositi spazi di raccolta dedicati ai condomini e agli esercizi commerciali. Il Comune, come socio Iren, dovrà lavorare non solo sulla questione rifiuti, ma anche su decoro urbano e pulizie della città in generale: altri temi sui quali va rimodulato il rapporto, chiedendo più collaborazione ed efficienza. Lo stesso vale per le politiche energetiche, su cui occorre spingere perché, conti alla mano, Iren allevii i costi in bolletta soprattutto per categorie più fragili e attività. Certo, se la valutazione del rapporto con Iren non fosse stata condizionata dai problemi finanziari creati fino a dieci anni fa e si fosse al contrario cercato di valorizzare il rapporto collaborativo, alcune cose sarebbero andate diversamente e Parma non sarebbe uscita dalla governance".

"Anche in questo caso, consapevoli che i parmigiani non debbano fare gratuitamente il lavoro che spetterebbe ad Iren, lautamente compensato con i costi delle bollette, con il Comitato Parma in centro da anni facciamo presente all’amministrazione comunale che, ad esempio, in centro storico non è più tollerabile il degradante spettacolo che ci offre l’attuale gestione del sistema porta a porta. Anche in questo caso, abbiamo proposto con la nostra consigliera Luni Colla una mozione in consiglio comunale in cui chiedevamo di fare semplicemente come ha fatto il neo Sindaco di Bologna del PD che, anch’egli stufo di vedere nel centro storico della sua città la stessa desolante visione di sacchetti dei r ifiuti ovunque, ha convocato il loro soggetto gestore dell’appalto, imponendogli, a parità di costi e risultati, un drastico miglioramento del servizio raccolta. Iren, di cui il Comune di Parma è socio e percepisce dividendi, è la società che gestisce i servizi di fornitura diacqua, luce e gas che sono servizi essenziali, io posso scegliere di non andare in autobus, ma non di accendere il riscaldamento d’invero o usare l’acqua per lavarmi e fare da mangiare. Nelle settimane scorse sono stato il primo a far e notare che mentre le nostre imprese e famiglie soffrivano per il caro bollette, Iren ha comunicato di avere fatto un utile netto da record, 303 milioni di euro, più 26,7 % rispetto all’anno precedente , quando già solo nei primi 9 mesi del 2021 aveva f atto un più 56% rispetto al 2020, Il sindaco di Parma deve sentire in modo naturale il dovere etico e morale di attivarsi affinché l’assembla dei soci pubblici di Iren convochi il dottor Boero Presidente di Iren, ma soprattutto il dottor Ferretti, Vicepre sidente di Iren, entrambi da loro nominati, dicendo che per il 2022 l’utile netto dei Iren non sarà a due cifre, ma ad una, forse, perché quest’anno le risorse vanno destinate a cittadini ed imprese delle nostre città in difficoltà, senza aspettare di redi stribuire gli eventuali mega dividenti nel 2032, quando ormai rischia di essere troppo tardi".

"La raccolta differenziata porta a porta è una delle poche cose trasversali fatte bene a Parma. Ricordo che noi Verdi la proponevamo negli Anni Novanta, poi introdotta dall’allora sindaco Vignali ed estesa e perfezionata dall’assessore Folli nel primo mandato di questa Amministrazione. Si può fare di più, ad esempio per gli sfalci da giardino da non avviare più a raccolta e trattamento, con costi altissimi, ma trasformare in compost da riutilizzare nel proprio giardino. Il prossimo obiettivo deve essere la riduzione della produzione dei rifiuti. In questo senso grazie alla legge sull'economia circolare del 2015, fortemente sostenuta dai Verdi in Regione, si possono ottenere fondi che già oggi consentono di abbassare le bollette Tari per i cittadini di Parma, in quanto comune virtuoso. Sulla riduzione dei rifiuti penso si possa agire ancora molto sui prodotti sfusi e su una versione ecologica di sagre e feste, ora che dopo il covid torneremo a trovarci assieme. Di sicuro non basta più gloriarsi della raccolta differenziata se poi metà della plastica finisce all’inceneritore. Sul termovalorizzatore, e quindi sul rapporto con Iren, andrà fatta un’operazione trasparenza. A tutt’oggi i cittadini non sanno quante tonnellate all’anno vengono bruciate a Ugozzolo e la loro provenienza. E quanta energia e con quali costi viene prodotta per il teleriscaldamento. Sulla tariffa è possibile effettuare delle modifiche rispetto a determinate categorie, come artigiani e commercio, ed introdurre un sistema di pagamento puntuale anche su frazioni differenziate, come i rifiuti verdi".

"Le problematiche della raccolta differenziata sono evidenti e sotto gli occhi di tutti in centro storico, va completamente ripensata la modalità porta a porta, a partire dagli orari, magari sperimentando diverse opzioni, come i cassonetti interrati o con scheda magnetica per il conferimento dei rifiuti delle attività commerciali o dei residenti. E’ poi davvero un controsenso che IREN sia contemporaneamente il soggetto che raccoglie la differenziata e che smaltisce: più si alimenta l’inceneritore, più la società ci guadagna. Tra l’altro le nostre tariffe non sono state ridotte di un centesimo e non è davvero una consolazione che ci dicano che abbiamo avuto la fortuna che non siano aumentate: la cittadinanza di Parma è ormai per la grande maggioranza educata alla differenziata e questo impegno deve essere premiato, magari arrivando a pensare a tariffe puntuali. E deve essere immaginata un’opera di informazione ed educazione di tutte le persone che non rispettano le regole, magari semplicemente per ignoranza o superficialità. Su questo devono moltiplicarsi le azioni di controllo della polizia locale, volte anche a controllare le unità abitative in affitto laddove gli episodi di abbandono rifiuti sono quotidiane e frequenti".

Forza Italia - Lega - lista civica

"L’attuale sistema di raccolta differenziata va completamente rivisto. Ci vuole un sistema che permetta di raggiungere alti livelli di raccolta differenziata salvaguardando il decoro e l’igiene della città. Oggi è sotto gli occhi di tutti che il Centro, sommerso di sacchetti, è una discarica a cielo aperto. Nei quartieri esterni, al posto dei sacchetti va introdotto un sistema di differenziata con i bidoncini, come da sindaco, seguendo il modello dei ‘comuni ricicloni’, avevo fatto in tutte le frazioni per 40 mila abitanti, portando la raccolta differenziata al 70%, riuscendo a salvaguardare l’igiene. Nel Centro storico bisogna mettere cassonetti interrati a scomparsa. L’attuale sistema ha ulteriore problematicità perché l’alto costo della raccolta dei sacchetti sottrae risorse allo spazzamento e pulizia delle strade che oggi è carente. Nei rapporti con Iren, a partire dalla querelle sulla proprietà delle reti di teleriscaldamento, deve essere chiaro che prioritario è l’interesse pubblico".

"I rapporti con Iren vanno rivisti. Carenze riscontrate:il centro città è paragonabile ad una discarica a cielo aperto..ristoranti con tavolini di fianco all’immondizia. Questa situazione va a toccare tutti i punti fondamentali per il corretto sviluppo della nostra città. (Turismo, decoro,salute e sicurezza)